PER LA CISL FVG, L’AD DI FINCANTIERI NON SI TOCCA
Forte preoccupazione della Cisl Friuli Venezia Giulia sulle voci di una possibile sostituzione dell’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, con l’ad di Atac (Azienda per i Trasporti Autoferrotranviari del Comune di Roma), Paolo Simioni.
Il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco, definisce quanto meno “paradossale” l’ipotesi avanzata, tenuto conto che, con Bono alla guida, Fincantieri in questi anni è cresciuta diventando un punto di riferimento a livello globale e territoriale e che una sua sostituzione comprometterebbe quanto costruito.
“Non vorrei – sostiene il sindacalista – che alcune discutibili scelte politiche (non possiamo certo mettere a paragone Atac e Fincantieri!) potessero compromettere quanto esiste di eccellenza, andando a danneggiare delle realtà strutturate, che oggi rappresentano un solido pilastro per l’economia e l’occupazionale nazionale e regionale.
Dichiarazione di Michele Zanocco, coordinatore cantieristica Fim Cisl Nazionale
Apprendo con sconcerto da un articolo apparso ieri su “Il Fatto Quotidiano” che Fincantieri sarebbe finita nel tritacarne delle nomine politiche senza ogni logica industriale e di interesse per il Paese. Da tutti i cantieri italiani e da molta parte della società civile dell’intero paese si è levato un solo grido: Fincantieri non si tocca.
L’ad Giuseppe Bono, con una politica lungimirante condivisa con le organizzazioni sindacali ed i lavoratori, attraverso fasi di confronto e, quando necessario, anche di duro scontro, ha reso Fincantieri leader mondiale conquistando il mercato in ogni continente, garantendo la crescita dell’occupazione con carichi di lavoro mai registrati nella storia della navalmeccanica; un importante piano di investimenti e soprattutto gettando le basi per continuare un percorso di crescita attraverso processi ed alleanze internazionali, ponendosi da modello per una politica industriale europea che, senza questi esempi come questo, non farà altro che condannarci ad un futuro di recessione.
Il carico di lavoro acquisito, che è un’opportunità ma anche una complessa sfida, va ora governato con la consapevolezza delle specificità del settore, delle sue logiche e delle molteplici criticità che ogni giorno, chi vive e conosce questa realtà, deve affrontare a tutti i livelli. E’ pura follia, a fronte dei risultati degli anni passati ed alle sfide e prospettive future, pensare a qualunque forma di avvicendamento in una logica che ignora il merito, la visione industriale ed una politica di sviluppo reale per un’Azienda che, orgoglio dell’intero Paese, domina uno dei pochi settori in costante espansione.
Ecco, tutto questo non può essere messo in discussione in maniera tanto miope da mettere a repentaglio un percorso di crescita occupazionale e produttiva che va a beneficio di tutti i lavoratori e che rappresenta un valore fondamentale ed irrinunciabile per l’Italia intera.
Nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità istituzionali, come Fim Cisl ribadiamo che quest’Azienda non può essere guidata, in un momento come questo, da nessun altro che non sia l’attuale Amministratore Delegato che ha avuto un ruolo primario nello sviluppo del mercato della difesa e crocieristico internazionale conoscendo profondamente il settore, le complessità e le caratteristiche di un mercato tanto globale quanto sfidante, rendendo Fincantieri l’importante azienda che è oggi e ha gettato le basi per le sue prospettive future di sviluppo.